Silvia e Luca, Rimini.

Ci chiamiamo Silvia e Luca, io sono in periodo di formazione mentre Luca è informatico.

Conviviamo da quattro anni in un piccolo monolocale in centro a Rimini. Non ci è mai stato stretto, nonostante le sue dimensoni molto limitate, ma ora che non possiamo uscire a causa di questo confinamento forzato tutto diventa più stressante.

Ci saremmo dovuti sposare il 20 giugno 2020. Luca mi ha chiesto di sposarlo il 15 aprile 2019, a casa nostra. Lo ricordo benissimo, perchè per me era stata una giornata un po' difficile sul lavoro ed ero molto stanca. Luca era da mesi che di nascosto organizzava la proposta di matrimonio, con l'aiuto della mia cara amica Anna (la mia futura testimone). Erano andati insieme a scegliere l'anello e avevano preparato davvero un bel piano: il giorno del nostro anniversario, il 19 aprile, Luca mi avrebbe invitata a cenare nel nostro ristorante preferito e poi a casa mi avrebbe fatto trovare "per caso" con qualche stratagemma il pacchettino con l'anello nascosto in cucina. Ma quella sera, Luca non ce l'ha fatta più, forse la tensione, forse il fatto di vedermi un po' giù, ancora tutto sudato ed in mutande prima di entrare nella doccia mi ha dato l'anello di fidanzamento. E' stato davvero un momento tenero, forse un po' goffo ma così autentico!

Avevamo appena dato l’ok per la stampa delle partecipazioni quando hanno sancito il lockdown, prima a Rimini, poi a livello nazionale. Ad oggi le nostre partecipazioni sono ancora in mano alla wedding designer e non sappiamo bene che farne. Dopo oltre un mese di quarantena forzata ci siamo arresi alla possibilità di non poter celebrare il matrimonio entro il 2020. Troppa l’incertezza, troppe restrizioni, preferiamo rimandare all'anno prossimo. 

S.: Sono una persona molto affettuosa, e non poter godere del contatto fisico con le persone a me care è davvero difficile. Mi mancano le nostre cene con gli amici, gli aperitivi, io adoro stare in compagnia! Poi mi preoccupo molto per Luca. Nell'ultimo anno ha dovuto affrontare una malattia autoimmune, non è stato facile anche se per fortuna ora sta bene. Non voglio che esca, preferisco occuparmi io di tutto ciò che coinvolge il mondo esterno ( la spesa, la farmacia, la banca) proprio per ridurre al minimo le possibilità di contagio.

L.: Questa pandemia è arrivata in un momento molto particolare per della mia vita, Da gennaio ho intrapreso con Silvia un percorso di terapia di coppia con una psicologa, e da qualche tempo è diventato anche un percorso individuale. Mi sta aiutando a portare a galla paure ed insicurezze che tenevo ben nascoste. Ho inziato a mettere in discin discussione aspetti che consideravo imprescindibili del moi modo di essere e questo mi causa un certo turbamento, specialemtne in questo contesto un po' alienante. Ho la speranza però di diventare una persona migliore, sopratutto per Silvia.

Siamo una coppia molto affiatata e innamorata. Questo ultimo anno per noi è stato molto tosto: abbiamo dovuto affrontare che la perdita del lavoro, la malattia, l'organizzazione del matrimonio. Questo ha creato un momento di difficoltà in entrambi ma invece di chiuderci abbiamo deciso di metterci in discussione e farci aiutare il più possibile. La leva più grande resta comunque il nostro rapporto; senza la nostra capacità di guardare insieme nella stessa direzione forse non ce l’avremmo fatta.