PROGETTO ALMOST MARRIED

Promessi sposi ai tempi del COVID19

 

Il progetto ALMOST MARRIED nasce per raccontare questo periodo storico extra-ordinario attraverso i volti e le parole delle coppie che, a causa dell'emergenza COVID-19, hanno rimandato il loro matrimonio o hanno deciso di sposarsi adattandosi alle rigorose norme imposte dall’emergenza, posticipando i festeggiamenti ad un momento di maggiore serenità.

L’obiettivo del progetto è duplice: da una parte creare uno spazio dove i futuri sposi possano condividere la loro esperienza e sentirsi un po’ meno soli; dall’altra raccontare attraverso il loro vissuto questo periodo storico unico e che tanto sta influenzando il nostro modo di vivere. Queste testimonianze lasceranno un segno nella storia, magari non in quella ufficiale, con la S maiuscola, dei libri di scuola, ma in quella fatta da tutti noi. Ci sono coppie che hanno deciso di andare a convivere in fretta e furia a causa de lockdown, altre che sono molto preoccupate perché i loro invitati non se la sentono di partecipare nemmeno alla cerimonia rimandata, altri invitati ancora che purtroppo non ci sono più. C’è chi ha bimbi piccoli e ha dovuto spiegare perché il matrimonio non si sarebbe più celebrato. Ci sono anche aneddoti divertenti come quello di coppie che si sono "virtualmente sposate" il giorno che avevano previsto tramite una videochiamata preparata dagli amici, con tanto di finto prete ed invitati eleganti. Insomma, tutte queste mini storie rappresentano uno spaccato interessantissimo della storia del nostro Paese, perché sono esperienze che tutti noi in certa misura ci siamo trovati ad affrontare sentendoci impreparati a farlo. L'obiettivo finale sarà di farne una pubblicazione cartacea che raccolga tutte queste storie.

Alle coppie che decidono di partecipare al progetto viene inviato un questionario che vuole essere solo uno strumento per facilitare il racconto della loro storia di matrimonio. Le domande spesso danno infatti origine a riflessioni libere che le coppie sentono rilevanti nel constesto del lockdown recentemente vissuto. Una volta ricevute le risposte, le coppie vengono invitate ad una videochiamata durante la quale viene scattato il loro ritratto a distanza da associare al testo. Con questo tipo di approccio, partecipativo, le coppie diventano prolungamento fisico della fotografa, ed il processo che porta all’immagine finale è frutto di una stretta collaborazione tra fotografa e soggetti. In questo senso il progetto ALMOST MARRIED risulta sovversivo nel accorciare distanze anzichè promuoverle, nel creare contatti e connessioni tra sconosciuti che si sentono uniti da un obiettivo comune. Come in tutti i progetti collaborativi, la forza dell'idea risiede proprio in questo, cioè nel coinvolgere le personein un processo cretivo a tal punto che i soggetti (in questo caso dei ritratti) diventano attivi e responsabili del risultato finale tanto quanto chi fotografa.

Il ritratto viene scattato con una reflex digitale che fotografa lo schermo del computer che a sua volta mostra l’immagine catturata dai cellulari di ogni coppia. La qualità dell’immagine è quindi soggetta a molte variabili che non è possibile controllare, come la qualità della connessione internet e della telecamera dei diversi dispositivi mobili. Questo però, lontano dall’essere una nota negativa, è parte fondamentale del progetto, in quanto rappresenta bene i mezzi e le modalità con cui tutti noi ci siamo trovati ad avere contatto con l’altro.

Il progetto ALMOST MARRIED può essere seguito anche alla pagina Facebook dedicata ALMOST MARRIED PROJECT ed anche su Instagram alla pagina almost_married_covid19.

Per leggere le storie complete di ciascuna coppia potete cliccare sulle foto sottostanti. Buona lettura!